“Si scrive relazioni, si legge politica”. Era il titolo di un incontro su tematiche di genere a cui partecipai un po’ di tempo fa: l’idea era sottolineare gli aspetti di giochi di potere nelle relazioni sentimentali, contestualizzandole nel ruolo della donna,in costante trasformazione.
Dell’incontro, ormai, ricordo poco. Ma il titolo mi è rimasto impresso, accendendo la miccia di una riflessione che ho portato avanti nel tempo: quante volte, nelle relazioni sentimentali, attuiamo dinamiche inerenti al potere?
Una riflessione scomoda, quando si parla di sentimenti: ci piace pensare che con il nostro partner intrecciamo comunicazioni, attenzioni, affettuosità. Difficilmente siamo disposti ad ammettere quanto il potere entri in gioco in alcuni dei nostri comportamenti; e, ancora di più, quanto possa essere una spinta motivazionale nella costruzione di meccanismi che possono, purtroppo, finire col creare un corto circuito.
Come psicologa dello sviluppo mi capita spesso di ricevere in studio bambini, o ragazzi, i cui genitori si sono separati in seguito al tradimento di uno dei due.
L’impatto emotivo di un’esperienza del genere ha la portata di un meteorite: tutta la famiglia ne è travolta, e tutti si trovano ad affrontare una serie di dolorosi vissuti emotivi.
La persona che però, agli occhi di tutti, soffre di più, è sicuramente la persona tradita, che deve affrontare una serie di riletture della vecchia relazione.
C’è dolore, sicuramente, per la perdita: un lutto da rielaborare, una progettualità e un’identità da ricostruire. Ci sono le mille preoccupazioni pratiche che una situazione del genere porta con se’ (una nuova casa, un’altra gestione del tempo, una nuova situazione economica, il benessere dei figli nella transizione), con una buona dose di angoscia per il futuro.
C’è sicuramente rabbia, rispetto a una promessa di esclusività che l’altro partner non ha mantenuto. C’è un confronto con l’altra persona, dal quale usciamo inevitabilmente sconfitti, poiché questa persona è stata scelta, e noi no.
C’è svalutazione di se’, del proprio valore, c’è senso dell’abbandono.
Ma spesso, notevolmente spesso, c’è un gioco di potere che si mette in atto e che, dal quale, è difficile uscire.
Al contrario di diversi filosofi, io non credo che ogni relazione sentimentale sia una relazione di potere: penso però che un modello servo-padrone possa essere tra gli schemi mentali di una persona, e che esso possa quindi fungere allo stesso tempo da filtro e da stampo della relazione sentimentale di quella stessa persona con un’altra.
Nel rapporto servo-padrone, una delle due parti è servo, e l’altra è padrone. Il padrone decide il bello e il brutto tempo, e il servo si adegua. Quello che vorrebbe il servo, ovviamente, è essere il padrone. E, conseguentemente, mette in atto alcuni comportamenti volti a fargli acquisire potere.
Alcune coppie si configurano proprio in questo modo: da parte di uno dei due c’è una volontà di controllo della relazione, che può avere diverse motivazioni, e che si manifesta in tentativi di aumentare il potere. In altre coppie, questo meccanismo manca completamente; in altre ancora, si forma in determinati momenti di crisi.
Ma quando avviene un tradimento, quello che ne consegue immediatamente è la messa in scena della dinamica servo-padrone.
E, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, il padrone non è il tradito. Stiamo parlando, badate bene, di un comportamento disprezzato e condannato dalla stragrande maggioranza della società, della cultura e della religione occidentale.
Eppure, nel momento in cui il tradimento è scoperto, il fedifrago assume improvvisamente più potere del tradito. E’ infatti il tradito, e non il fedifrago, a temere che la cosa si sappia troppo in giro, a preoccuparsi di “cosa dirà la gente”. Anche se poi, a ben vedere, le reazioni che ci si aspetterebbe dal resto del mondo sono di simpatia, solidarietà, e assoluta partigianeria. Ed è il tradito a portarsi dietro un senso di fallimento, da cui è difficile riprendersi: anche se, a voler trovare un colpevole in una situazione del genere, chiunque indicherebbe il fedifrago.
Che può sentirsi in colpa verso l’ex partner, ancora di più verso i figli: ma non sembra aver subìto grossi scossoni al proprio senso di se’.
Sospetto anzi che, a volte, il tradimento sia un tentativo di un servo di rovesciare i rapporti, e diventare padrone, in quelle coppie dove tale meccanismo era già in atto da tempo. Tentativo molto efficace, oserei aggiungere.
Cosa succede dopo? Il servo, il tradito, tenta di recuperare potere sul padrone. Anche quando non c’è più interesse a ricostruire un rapporto, infatti, vi è un desiderio di vincere sull’altro, di ripristinare una situazione in cui, se non si è sopra, quanto meno si è allo stesso livello. Si rischia però, in questo modo, di perdere di vista la propria felicità, e orientare la propria stabilità solo sulla competizione con il proprio ex partner: per esempio, si entra in un ruolo di vittima da cui è difficile uscire, perché concede una superiorità morale inesauribile. O si cerca di costruirsi un ruolo orientato unicamente al sacrificio. O, ancora, si cerca di denigrare l’ex partner, in modo da risultare, con chiunque, migliore; rischiando così di far soffrire chi, in questa situazione, è indirettamente coinvolto. E si può arrivare a soffrire di ogni felicità dell’altra persona, perdendosi in un profondo senso di ingiustizia che, però, distoglie completamente da ogni possibilità di ricostruzione del proprio orizzonte.
Tutto, pur di riacquistare potere. Ma sappiamo tutti che il potere non dà la felicità.
Oppure si può provare a togliere tutta questa struttura politica, e a tornare ai propri bisogni, alle proprie emozioni: dolore, rabbia, senso d’abbandono. Si può provare ad ascoltarle senza strutture di giudizio, che servono a farci sentire in una qualche forma di superiorità, ma che ostacolano il processo di rielaborazione. Farle bruciare, fino a che non si estinguano naturalmente. E poi volgere la testa da un’altra parte, cercando nuove strutture di senso, che contemplino la felicità propria, e non l’altrui infelicità.
E voi che ne pensate? Che esperienze avete con il tradimento? Lasciate un commento.